(di Eva Ziedan). Era il 22 febbraio del 2012 quando la bandiera siriana, quella dell’indipendenza, poi detta della rivoluzione, sventolava sopra gli edifici dell’Università di Aleppo. Le voci nel video (min. 2.05) affermavano “la bandiera della rivoluzione siriana si sta alzando!”. Si riusciva a percepire la gioia dalla voce delle persone, voci che uscivano dal cuore e frantumavano i muri di 40 anni di paura. Urlavano per la libertà, per la dignità. E dicevano: “Traditore è quello che uccide il suo popolo!”.
Sempre ad Aleppo, il primo giugno dello scorso anno, la bandiera della rivoluzione sventolava sulla rotonda di Halwanieh a Tariq Al Bab, si cantava mentre si issava la bandiera: “Paradiso… O patria, sei il paradiso!”.
Ma sono rimasti da soli a vedere il paradiso che stava bruciando. Hanno fatto tutto quello che potevano fare. Hanno filmato ogni dettaglio e hanno tradotto in tutte le lingue ogni fatto e ogni nome.
Aleppo, 7 giugno 2013. Sempre nella rotonda di Halwanieh, membri della Jabhat an Nusra, hanno ammainato la bandiera della rivoluzione e l’hanno sostituita con quella nera della Nusra. Un giovane attivista aleppino filmava e, con un nodo nella gola, pronunciava le seguenti parole: “Stanno buttando via la bandiera siriana…!”.
Aleppo, il 9 giugno 2013, nella zona di Shaar, c’era Muhammad, un ragazzo che vendeva il caffè in strada per aiutare la sua povera famiglia. Alcuni conoscenti si sono presentati per chiedergli un prestito. Lui, dopo avere detto più volte che non prestava soldi a nessuno, ha risposto: “Anche se scende Maometto io non presto soldi”. Il ragazzo, a quanto dicono i testimoni, è stato ucciso da membri della Commissione legittima (un organismo religioso fondamentalista armato che si arroga il diritto di gestire la cosa pubblica in alcuni quartieri liberati di Aleppo). La commissione ha smentito di essere coinvolta nella vicenda. Ma secondo i testimoni, il motivo dell’uccisione del ragazzo da parte di uomini armati è che il giovane aveva “pronunciato un’espressione offensiva nei riguardi della fede”.
Aleppo, 11 giugno 2013. Attivisti aleppini, i primi che si sono ribellati al regime di Asad, hanno lanciato la campagna di “Lahoon wa bas”, ma ora basta. È una campagna giovanile nata come reazione ai numerosi errori da parte della commissione legittima e di tutte le brigate estremiste, che vogliono imporre la loro ideologia con la forza. Con l’uccisione di Muhammad – il giovane di Aleppo – queste sigle hanno superato il limite.
I giovani di “Lahoon wa bas” sono scesi in strada, si sono recati davanti alla sede della commissione legittima e hanno urlato: “Vergognatevi! Questo non è l’Islam”. Hanno urlato “Ashar’iyah saret jawieh!… la commissione legittima è diventata come i servizi di sicurezza dell’Aeronautica!”, in riferimento a una delle più temibili agenzie di controllo e repressione del regime di Damasco. Sono andati anche alla sede della Nusra, chiedendo di andare via dalla città, di rimanere sulla linea del fronte a combattere e non di intervenire nelle questioni civili urbane. Hanno giurato di non dimenticare il sangue del ragazzo ucciso.
Una donna di Aleppo, davanti alla sede della Nusra, voleva incontrare il capo (amir) della brigata. All’ingresso le guardie le hanno detto: “L’amir non incontra donne”.
Lei ha risposto: “Ah sì?! Adesso il tipo (ben conosciuto dalla donna) non incontra più le donne? Digli di non dimenticare dove è nato!”.
La campagna “Ma ora basta” non si è però fermata. Il 14 giugno 2013 le persone sono andate nella zona di Halwanieh, dove la Nusra aveva tolto la bandiera della rivoluzione. E lì hanno issato nuovamente la bandiera a tre stelle, quella dell’indipendenza.
La rivoluzione continua anche nelle zone liberate. Nessuno ha più voglia di spiegare a persone come il ministro italiano della Difesa, Mario Mauro, che le armi in Siria sono già entrate. E che sono servite per reprimere il popolo. E che ora stanno arrivando principalmente a bande estremiste. Nessuno ha più voglia di spiegare come i resistenti in Siria hanno cominciato ad abbassare la testa di fronte alla supremazia di alcune bande armate, perché non hanno alternativa. Non è colpa dei resistenti se ogni tanto arriva qualche osservatore o politico, che si è svegliato tardi, e scopre che in Siria ci sono due gruppi che si combattono ma non conosce a fondo il motivo.
Lì, stanno già facendo la loro seconda rivoluzione.
Ho rilanciato, nel blog dell’Osservatorio Italo siriano, il bell’articolo di Eva Ziedan, con l’introduzione che vi trascrivo, di cui vi sarei grato se vorrete mettere al corrente l’autrice dell’articolo. Vi ringrazio in anticipo:
L’articolo che rilanciamo, pubblicato da Siria Libano, a firma di Eva Ziedan evidenzia la difficoltà di fare informazione su quanto accade in Siria, dove molte “notizie” vengono sistematicamente addomesticate a seconda della convenienza di chi le crea, o le amplifica, senza alcuna prova di quanto sostenuto.
Anche giornalisti di provata professionalità risultano spesso vittima di questo modo di fare informazione. Nel caso della Siria, poi la situazione si complica ulteriormente, essendo praticamente assenti i giornalisti dal teatro delle operazioni, ed avendo la stampa internazionale unanimemente adottato come fonte accreditata l’Osservatorio Siriano dei Diritti Umani, che, con sede a Londra, e apparentemente gestito da una unica persona, in più occasioni, si è ormai provato, gestisce le informazioni senza alcun riscontro, distinguendosi in particolare, negli ultimi tempi, per una serie di notizie, lanciate e lasciate cadere senza alcuna prova di quanto affermato e senza nessuna rettifica di quanto non confermato. In alcuni casi, abbiamo anche verificato noi stessi, come informazioni lanciate in un certo modo nel comunicato in lingua araba, siano poi state cambiate in lingua inglese accreditando due diverse versioni in contraddizione tra loro.
Nell’articolo che segue si afferma, ad esempio, come nota Paola Pisi, una attentissima analista in un commento su un gruppo di discussione su Facebook allo stesso, che “neanche Press TV e SANA erano mai arrivati a scrivere che il ragazzino di Aleppo è stato ucciso dalla Commissione legittima (o commissione della sharia), cioè dal comando rivoluzionario (FSA + fronte islamico ) che governa le zone liberate di Aleppo . Il SOHR (Osservatorio Siriani per i Diritti Umani) aveva indirettamente accusato la Commissione di non essere intervenuta , ma ha indicato come colpevoli – senza prove – al-Qaeda in Iraq (non che al-Qaeda in iraq non sia capace di gesti simili, ma non ci sono indizi che siano stati loro ) . Poi sono usciti 1.000 video di interviste ai genitori : il ragazzo è stato ucciso da 3 sconosciuti e i genitori hanno sporto denuncia presso la Commissione , la quale ovviamente ha condannato nella maniera più drastica l’assassinio , come hanno fatto il FSA e JAN. E tutto questo è documentatissimo e incontestabile . Non sono opinioni, ma fatti. Vero invece l’episodio della bandiera : alcuni islamisti locali (non guerriglieri di JAN: http://www.youtube.com/watch?v=3yhTTqKeIVo&feature=youtu.be ) in un quartiere di Aleppo avevano tolto la bandiera rivoluzionaria e messo quella di JAN, e dopo è stata rimessa quella rivoluzionaria ( http://youtu.be/QZ-rPysBbTI ). Entrambi gli episodi si sono svolti tranquillamente e senza incidenti . La pagina fb di “Lahoon wa bas” ( ma ora basta) ha 2.353 likes (https://www.facebook.com/lahoon.wa.bas ) , il che fa dubitare sia “la seconda rivoluzione siriana “. E soprattutto dai video non sembrerebbero contestare tanto l’islamismo quanto alcuni eccessi , visto che contestano azioni della Commissione sventolando , insieme a quelle rivoluzionarie , bandiere di JAN e perfino di AQI :http://youtu.be/XrORo4y_oK0 . I laicisti più sfegatati di “Lahoon wa bas” , invece, marciano dietro una bandiera … SAUDITA !http://youtu.be/RUZB1A6e3EU Dedurre da tutto ciò che le armi arrivate per la resistenza siriana servano per “opprimere il popolo” e trasformare un fenomeno di quartiere nella “seconda rivoluzione siriana ” pare francamente eccessivo.
LETTERA APERTA A EVA ZIEDAN, PAGATA DALL’UNIVERSITA’ ITALIANA
Non venga a lamentarsi del radicalismo wahabita e salafita se tutto il mainstream occidentale se ne è servito fino ad oggi per incoraggiare massacri graditi a Hillary e ad altre pacifinte come la Bonino.
La guerra totale scatenata e pagata contro la Syria è di tipo neo-imperialista. Le è chiaro questo concetto?
Sembra ormai evidente a tutti gli osservatori indipendenti che la rivolta in Syria è frutto di una minoranza di siriani, forse anche valorosi e romantici, ma assolutamente minoritari; mentre il 75% della popolazione, l’esercito di leva, i fedeli di tutte le confessioni sostengono, o almeno convivono pacificamente, con l’attuale regime della Repubblica Araba Siriana, sotto attacco internazionale in quanto non gradito ad USraele.
Un regime, quello siriano, forse autocratico come tanti altri, ma non certo così criminale e corrotto come le vostre marce petrolmonarchie del golfo; non certo così immorale e antisociale come la finta democrazia del vostro amico MerdoGan, finanziatore del cosiddetto Esercito Libero Siriano e sterminatore dei poveri curdi; un regime, quello siriano di Assad, nel quale convivevano 12 etnie e religioni diverse, dove non vige l’apartheid come in IsraHell.
I mercenari invece, Dott.ssa Ziedan, strapagati e catturati in Syria dai giovani siriani di leva (sottopagati) provengono da almeno 28 paesi diversi. Si tratta prevalentemente di tagliagola wahabiti e salafiti.
Un giorno saranno chiamate alla sbarra del Tribunale penale internazionale, quelle potenze che hanno finanziato, addestrato ed equipaggiato queste bande di tagliagole utilizzate in funzione anti Assad.
Persino i giornalisti prezzolati, prima o poi, dovranno rispondere di questo appoggio ideologico al terrorismo internazionale.
Lei, Eva Ziedan, è al corrente dei casi di cannibalismo perpetrati dai ribelli, allora perché non parla di questa barbarie? Sono casi documentati e filmati! Come pure gli attentati contro la popolazione civile inerme a Damasco, ne è al corrente, ogni giorno attentati contro i civili! Come pure delle torture e degli stupri sulle minorenni siriane nei campi profughi, come pure i rapimenti di giovani e di bambini per chiederne il riscatto alle povere famiglie alawite, come infine l’uccisione di cristiani e di religiosi senza pietà… solo perché non appoggiano la rivolta! Lei è a conoscenza di queste mostruosità?
Il vostro rimedio è peggiore del (presunto) male. Il socialismo nazionale del partito al regime è probabilmente corrotto, ma ha assicurato una convivenza pacifica per 40 anni. Quattro anni fa mi commossi in silenzio davanti al monastero dove si parla ancora la lingua di Gesù Cristo! Era un Syria bella, con cittadini cordiali, contadini soddisfatti di ricevere i campi dal governo, giovani sposi che ricevevano il mutuo sociale: PERCHE’ NON PARLA DI TUTTO CIO’?
Forse perché anche lei sogna, nel centro di Damasco e di Aleppo, la prossima apertura di Corporate amaricane e di MCDonald?
Ettore Stabile, ricercatore italiano con 1.500,00 €uro al mese, nella democrazia liberale occidentale al servizio di USraele
Gentile Angelo, né io né il sito SiriaLibano normalmente prendiamo l’Osservatorio siriano per i diritti umani come fonte privilegiata, la fonte è principalmente il VDC. Forse voi avete scoperto adesso la poca attendibilità del SOHR ma SiriaLibano ha superato questo punto da due anni. Inoltre tutta la redazione di SiriaLibano sa l’arabo compreso io che sono siriana, dunque non leggiamo le fonti SOHR in inglese come si suggerisce nella sua premessa.
Riguardo alla storia del ragazzino Muhammad. Se nota, io ho detto “secondo i testimoni” non ho detto “è stato ucciso da parte di e poi punto”. Inoltre nel testo faccio per due volte riferimento a testimoni, la seconda volta la parola rimanda al video, mentre la prima volta faccio riferimento non a dei video ma a dei contatti personali. Questi sono i fatti, però non sono sufficienti le analisi dei video, quanto scrivo si basa anche sulla mia esperienza personale, la conoscenza dei luoghi e i contatti.
Consideriamo però il video dell’ intervista alla madre (https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=2CEOTzB9O4U), questa dice: “C’era una folla di circa 300-400 uomini in piedi a guardare e nessuno ha cercato di salvare il ragazzo. Gli hanno sparato tre volte…”.
(min. 03:39): “… Parlavano arabo standard (parlata solo da persone molto religiose, istruite o arabi stranieri) avevano la barba lunga e indossavano vesti corte con dei pantaloni sotto (questo tipo di abbigliamento è usato in Siria solo da religiosi o da non siriani). Uno dei tre uomini era di Aleppo e lui era seduto accanto al conducente”.
(min. 04:05): “… non riuscivo a vedere la sua faccia bene, ma sapevo che era di Aleppo dal suo accento. Ha detto agli uomini di lasciare andare il ragazzo, ma si sono rifiutati. Dopo il loro ritorno con il ragazzo che non era certo in grado di sedersi a causa delle torture…”.
Nel video con l’intervista al padre (https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=1FK5LxSUeLY) l’intervistatore chiede chi considera responsabile per la morte del figlio, questo risponde (min. 01:55): “Non so se erano dell’FSA, islamisti o afgani, ma parlavano un arabo standard. Ora ci sono troppi battaglioni e non riesco a distinguere l’uno dall’altro”.
Riassumendo, i testimoni ripresi dai video, affermano che tre uomini con la barba lunga, che parlavano un arabo classico (parlato da religiosi, persone istruite o stranieri) e con abiti indossati da religiosi o stranieri, hanno prima picchiato/torturato il ragazzo, poi sono tornati e lo hanno ucciso.
Bene, dire che questo tipo di persone che a detta dei testimoni hanno connotati islamisti, siano fuori controllo da parte della Commissione e da parte della Nusra che controllano tutto è improbabile. Addirittura prima avrebbero torturato il ragazzo e poi lo avrebbero portato in dietro, muovendosi in tutta libertà…
Come è possibile che una banda armata si muova liberamente al centro del quartiere e uccida il ragazzino senza che quelli della Sharieh la conoscano?
Lei sa che, solo la Commissione legittima (e le altre Commissioni giudiziarie) è autorizzata ad usare auto senza numeri di targa e dunque non sono identificabili? Lei sa che quelli che hanno ucciso il ragazzo di Aleppo (Muhammad) sono saliti su una macchina senza targa?
Sa che stanno arrestando la gente secondo i loro criteri, senza giustizia, conosce Remal? La ragazza che vendeva le tazze su cui ha dipinto la bandiera dell’indipendenza, per dare i soldi ai poveri durante il Ramadan, sa che è stata arrestata da loro?
(il link se vorrà approfondire la sua storia: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10200626407915849&set=a.2069963581911.116169.1029498116&type=1&theater).
Anche se sono convinta che la Commissione sia responsabile in modo diretto o indiretto dell’uccisione di Muhammad, la mia professionalità nello scrivere l’articolo mi ha fatto dire mettere le notizie riguardanti tutti i testimoni, compresa la Commissione legittima che ha smentito, forse non avete notato la frase.
La prego, non bisogna cadere nell’errore negazionista come fa il regime. Si ricorda quando il regime diceva: “non ci sono prove per l’uccisione di Hamza Al Khatib?”. Si ricorda il primo massacro di Bayda, il regime aveva detto che non c’erano prove. Oltre ai video c’è anche la conoscenza della realtà e le impressioni della gente, che danno indicazioni importanti a chi le sa cogliere.
Nel vostro commento è scritto “Entrambi gli episodi si sono svolti tranquillamente e senza incidenti”.
Mamma… qui non posso rispondere. Le dico solo che la nostra bandiera è stata sostituita con quella nera. Nera. Questi “neri” hanno le armi e il potere adesso. Questi camminano e coprono le loro facce… ma Lei (o chi commenta) è siriano? Si rende conto dell’affermazione “tranquillamente e senza incidenti”? Tutto pacificamente insomma. Solo la leggerezza di chi guarda video da casa senza conoscere la realtà locale può permettersi questo tipo di affermazione.
La pagina Lahoon w bas forse piacerà anche solo a 5 persone, ma si ricordi che la rivoluzione è nata con 5 ragazzini, e dal primo giorno l’abbiamo chiamata rivoluzione.
La bandiera dell’Arabia Saudita o quella nera (della Nusra o di gruppi qaedisti) sono presenti in molte manifestazioni già dallo scorso anno a Kaldieh (Homs). Ma una cosa è trovare un individuo che alza una bandiera qualsiasi, altra cosa che la NOSTRA bandiera venga gettata via da uno che sale su un palo dove sventola in alto già la bandiera dello stato Islamico dell’Iraq e del Levante, e la sostituisca con quella di Jabhat an Nusra.
Infine si dice che “ dai video non sembrerebbero contestare tanto l’islamismo quanto alcuni eccessi visto che contestano azioni della Commissione sventolando, insieme alle bandiere della rivoluzione quelle di JAN”. Qui dico che è vero ma non si può citare solo i video che ci fanno comodo, ce ne sono altrettanti dove urlano esplicitamente “Commissione legittima esci fuori al fronte, JAN esci fuori e vai al fronte”, questo davanti alla casa di Mohammad Qatta’. Questo “gioco” di utilizzare quasi solo i video per dire e affermare che…, è molto pericoloso, infatti per rendersene conto è sufficiente entrare in un sito lealista, i video mostrati sono veri… bene, sembra che Assad sia una vittima e il paese sia in mano ai tagliagole.
Per finire, mi si dice “Dedurre da tutto ciò che le armi arrivate per la resistenza siriana servano per opprimere il popolo e trasformare un fenomeno di quartiere nella seconda rivoluzione siriana pare francamente eccessivo”. Io trovo eccessivo che mi si attribuisca quello che non ho detto, denunciare degli atteggiamenti “repressivi”, o dei fenomeni di contrasto tra la popolazione civile e dei gruppi islamisti che a volte non rispecchiano “il sentire dei locali” è ben altro. Per chi si ferma ai pochi video dell’articolo è facile consideralo un fenomeno di quartiere, ma in realtà in tutta la Siria liberata aumentano episodi di attrito tra la popolazione e alcuni gruppi islamisti.
Ps: Le miei fonti sono amici e non in Siria, sono le persone siriane che conosco, non sono solo laici, ci sono molti musulmani praticanti ma tutti sono per la libertà e la dignità, non per le imposizioni della Nusra.