Fiera del libro di Beirut, un oblio per la memoria

(di Elena Chiti) Hoda Barakat (non) parla della guerra civile libanese. Il suo ultimo romanzo, Malakût hadhihi’l-ard (Regno di questa terra), appena pubblicato dall’editore libanese Dâr al-Adâb e presentato alla Fiera del libro arabo di Beirut, si chiude nel 1975, all’inizio della guerra civile che infiammerà il Libano per quindici anni e sarà al centro di tutti i romanzi della scrittrice.

Tutti tranne questo, in cui la guerra è un vuoto, un silenzio. Non semplicemente una lacuna o un’involontaria amnesia, ma un oblio voluto e ricercato, espressamente invocato da uno dei personaggi principali, che spegne la radio proprio mentre dà la notizia del Sabato Nero: il massacro di musulmani perpetrato da falangisti cristiani il 6 dicembre 1975.

I personaggi di questo libro, maroniti della Montagna libanese in cui l’autrice stessa è nata nel 1952, sembrano farsi portavoce di un appello non a ricordare, ma a dimenticare. Perché cali il sipario sulla generazione della guerra, perché il testimone venga passato alla generazione successiva, che saprà forse vivere nel “regno di questa terra” senza trasformarlo in una fucina di odio.

Se durante l’invasione israeliana di Beirut del 1982 il poeta palestinese Mahmud Darwish, allora residente nella capitale libanese, scriveva Una memoria per l’oblio, nella speranza di strappare al tempo e alle macerie almeno uno scampolo di eredità immateriale, a distanza di trent’anni da quell’invasione – di venti dalla fine ufficiale della guerra civile – Hoda Barakat firma un libro che potrebbe avere come sottotitolo “un oblio per la memoria”. La memoria dei figli, che i padri sembrano chiamati non ad alimentare ma a preservare attraverso una scelta di non-trasmissione, attraverso un atto di volontario oblio.

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Tre opere di Hoda Barakat sono disponibili in italiano, tradotte da Samuela Pagani:

- Malati d’amore, Jouvence, Roma 1997. Titolo originale: Ahl al-hawâ (1993)

- L’uomo che arava le acque, Ponte alle Grazie, Milano 2003. Titolo originale: Hârith al-miâh (1998)

- Lettere da una straniera. Da Beirut a Parigi, diario di una vita altrove, Ponte alle Grazie, Milano 2006. Titolo originale: Rasâ’il al-gharîba (2004)