La redazione di SiriaLibano rigira a vari esperti libanesi, siriani e di altri Paesi le vostre richieste su temi storici, politici, sociali, economici e culturali riguardante i Bilad ash-Sham di oggi e di ieri. I tempi di risposta possono variare e le spiegazioni potranno essere in varie lingue, con preferenza l’italiano.
In foto a sinistra Saad Kiwan, decano dei giornalisti in Libano, che dopo una lunga esperienza lavorativa in Italia, da vent’anni è tornato nel suo Paese ed è oggi pronto a rispondere alle domande relative a questioni politiche libanesi e regionali.
Should you have any questions about history, politics, society or culture in Bilad ash-Sham, please contact us: the editorial staff of SiriaLibano will forward them to different experts from Lebanon, Syria and other countries. Please note that response times may vary and answers can be in various languages, mainly in Italian.
so che i libanesi amano molto il calcio e in occasione dei campionati mondiali tifano accanitamente per questa o quella nazionale di calcio, anche l’Italia. Vorrei sapere se questo deriva dal gran numero di migranti libanesi nel mondo o da una carenza di “patriottismo”. E se ci sia anche tifo per le squadre di club.
Apprendo oggi (9/02/2012) la triste notizia degli ospedali bombardati a Homs dalle truppe governative siriane con centinaia di morti civili tra cui anche bambini in incubatrice. Mi potreste confermare la notizia?
Alcuni mi dicono che è solo propaganda americana o europea, per non dire Israeliana, per poter mettere le mani sulla Siria come è stato fatto in Libia. Credo inffatti che con il ragionamento del complotto sionista si stia un po’ esagerando, per questo chiedo lumi a voi.
Grazie
Paolo
Paolo
Le notizie che giungono da Homs sono drammatiche ma non sono tutte verificabili. Alcune – come quella relativa a 18 neonati morti in incubatrici nell’ospedale al Walid – destano molto sospetto. Sotto le bombe e senza via di scampo non è escluso che i civili di Bab Amro ascoltino notizie di altri quartieri e le raccontino come vere, anche soltanto nel tentativo di indurre qualcuno ad andarli a salvarli. Detto questo, in Siria ma in particolare a Homs, Zabadani e in altre località in questi giorni è in atto una più violenta repressione. L’obiettivo del regime è di “ripulire” le zone in rivolta in questa finestra di opportunità aperta grazie all’immobilismo occidentale e al sostegno russo. A chi ti dice o ci dice che è tutta propaganda occidentale mostra i video amatoriali che giungono in queste ore da Homs, da Zabadani, le foto che giornalisti stranieri, non prezzolati, scattano in Siria rischiando la loro vita. Un ospedale improvvisato a Homs è stato colpito, ci sono i video su Youtube con i medici e gli infermieri improvvisati che tentano di salvare la vita a chi forse è già spacciato. Chi sostiene la tesi del complotto va avanti a parlare di scenario libico da mesi, ma questo scenario libico chissà perché non si palesa. Nessuna invasione, nessun intervento. E le armi che entrano in Siria sono 1) leggere (tanto che l’Esl non riesce a tener testa all’esercito governativo a Homs o a Zabadani, vicine al confine col Libano), 2) vengono pagate dai rivoltosi e non donategli da chissà quali sceicchi del Golfo. Non ci sono consiglieri militari del Qatar o degli americani al confine col Libano o con la Giordania e sfido chi afferma queste cose a dimostrarlo. Le affermazioni hanno delle date e questi esperti e analisti affermavano ad aprile che chi protestava era armato e non era vero. Quando sono apparse le armi a settembre ottobre hanno detto “Vedete, lo dicevamo noi che avevano le armi”. Ma sono passati mesi. Se tra qualche mese il Qatar o gli Usa manderanno davvero consiglieri militari in Libano o in Giordania, questi esperti e analisti diranno: “Ecco il complotto! Lo dicevamo noi!”. Ma saranno passati altri mesi. E più di un anno dall’inizio delle proteste e della repressione. Considerano i siriani dei lobotomizzati che non hanno testa, che sono solo schiavi di complotti stranieri. E’ passato un anno e i siriani si stanno facendo massacrare senza l’aiuto di nessuna potenza straniera. Se è un complotto, non è così ben riuscito. E su Israele: lo Stato ebraico ha una paura matta di perdere il suo caro “nemico” al Asad. non ha caso Debka e tutti gli altri “media” israeliani diffondono menzogne per dimostrare la tesi del complotto straniero, per rafforzare il regime, che non vede l’ora di dover combattere contro truppe straniere. Solo in quel caso potrebbe ottenere un minimo di legittimità.
Su facebook circola una notizia sull’arresto di 120 militari francesi a Homs. Il commento parla della “sporca guerra della Francia in Siria”. A divulgare la notizia è “Réseau Voltaire” tramite ” Informare per resistere”.
Lei è in grado di confermare o smentire questa notizia. Mi sembra strano non averla sentita sui mezzi d’informazione ufficiali!
Grazie, Franca
Gentile Franca,
non sono in grado di confermare una voce che per ora non trova riscontro. Chi “informa per resistere” ad ogni costo spesso e, nel caso della questione siriana, quasi sempre commette a mio avviso l’errore di voler a tutti costi dimostrare che in Siria è diverso, che in Siria la gente stava e sta bene e che è tutto un complotto straniero.
Ovviamente questa tesi è presentata a diversi livelli e con sfumature differenti, quindi troverà sempre qualcuno che dirà che “no, è vero che c’è del malcontento ma ci sono anche i terroristi…”, oppure qualcun altro che dirà “sì, è vero che qualche errore le forze di sicurezza lo hanno commesso, ma i primi a sparare sono i terroristi pagati dall’estero”. Si entra in una spirale di polemiche in cui si perdono di vista i siriani stessi, in particolare quelli che in queste ore e da undici mesi muoiono o perdono i loro cari. Basterebbe che questi “resistenti”, che di solito scrivono dal caldo delle loro case in Italia e in Europa, mostrassero delle prove di quel che dicono e allora potremmo cominciare a discutere di fatti, anche ambigui ma fatti, e non di voci. Nel caso specifico: che prove portano i “resistenti che informano” per dire che 120 militari francesi sono stati arrestati a Homs? Perché mai il regime siriano non li mostra? Avrebbe tutto interesse a farlo no? Sarebbe, anzi, il gran colpo per loro. Comunque, aspettiamo, magari da Reseau Voltaire sapranno illuminarci. Rimaniamo fiduciosi.
Grazie mille Saad! Da qualche giorno sono in polemica con alcuni di questi “resistenti” coi piedi al caldo. Sono stata spesso in Libano e nella regione come inviata del TG Svizzero e mi conforta in questo momento poter condividere una visione più oggettiva da una persona che vive accanto a questa tragedia e conosce da tempo le sofferenze inflitte al popolo siriano dal regime di Assad padre e ora dal figlio, completamente in balia dei poteri forti da lui ereditati .
Un’altra tragedia è vedere alcuni mezzi d’informazione nostri pubblicare tali e quali i dati forniti dalla TV di stato siriana con le le percentuali di partecipazione al referendum-farsa organizzato da Assad sotto le bombe!
I Libanesi hanno sofferto la loro parte e io mi sento solidale con loro.
Franca
In un recente commento, il PM iracheno Nuri al-Maliki ha affermato che i membri di Alqaeda si stanno affollando verso la Siria dall’Iraq. Se ciò è vero, in parte conferma l’affermazione di Basher Assad e i suoi sostenitori che insistono sul fatto che una parte dell’opposizione è guidata da gruppi estremisti che abusando delle dinamiche politiche interna promuovono la propria versione radicale, salafita dell’Islam in Siria.
Che ne pensa?
Grazie
Per cortesia,
sulla stampa italiana non è molto chiaro quanta sia la forza dei ribelli contro Basher Assad. C’è chi parla di forze molto esigue.
Chi mi può fare chiarezza? Da chi vengono appoggiati?
Grazie.