Ad Antiochia nasce il Comando unificato dell’Esercito libero

Circa 400 ufficiali disertori dell’esercito siriano, operativi in patria e nella vicina Turchia, si sono riuniti in una località della regione meridionale turca di Antiochia e hanno dato vita al “Comando unificato dell’Esercito libero (Esl)” per cercare di ricucire le divisioni sorte nei mesi scorsi tra chi combatte in Siria e chi afferma di comandare dall’estero.

Lo riferisce stamani il quotidiano panarabo saudita al Sharq al Awsat che cita fonti proprie nell’Esl. Il giornale precisa che all’incontro, svoltosi con il beneplacito di Turchia, Francia e Stati Uniti, si sono divisi i ruoli tra gli ufficiali che combattono in territorio siriano e quelli che rimangono nel sud della Turchia.

Questi ultimi, affermano le fonti, si limiteranno a gestire la raccolta e l’invio in patria del sostegno logistico mentre i comandanti operativi in Siria eseguiranno le azioni sul campo per liberare il Paese di concerto con i loro colleghi all’estero.

Gli ufficiali hanno inoltre assicurato che non intendono assumere alcun ruolo politico nella Siria del dopo regime, ma che costituiranno una forza di sicurezza incaricata di evitare che il Paese sprofondi nel caos.

All’incontro di Antiochia hanno partecipato tra gli altri il portavoce del Comando dell’Esl in patria, il colonnello Qassem Saad ad Din (foto in alto), il colonnello Riad al Assaad comandante in esilio delle operazioni militari dell’Esl, il generale di brigata Mustafa Shaykh comandante del consiglio militare dell’Esl e il generale maggiore Adnan Sellu del comando congiunto della rivolta siriana.