Affare Ali Shaaban, accusati “soldati siriani”

Con una decisione senza precedenti, la procura militare di Beirut ha emesso un atto di accusa contro “militari siriani” per l’omicidio del cameraman libanese Ali Shaaban (foto) di NewTV, ucciso in Libano nei pressi del confine con la Siria il 9 aprile scorso, e per il tentato omicidio dei suoi due colleghi, il cameraman Abdel Azim Khayat e il reporter Hussein Khreis.

La notizia è stata riferita il 7 giugno, mentre nelle stesse ore le autorità libanesi ricevevano tre salme di libanesi. Due ritrovati morti nel Grande Fiume, che a nord costituisce la frontiera naturale tra i due Paesi, e un terzo ucciso ad Aarsal, nell’alta valle della Beqaa, da spari esplosi dall’esercito siriano al confine.

Intanto è tornato in Libano il sindaco di una località dell’Akkar (nord-est del Libano, confinante con la Siria) arrestato nei giorni scorsi dai servizi di sicurezza siriani mentre si trovava ancora in territorio libanese. Qui la notizia riferita da as Safir libanese.

Qui di seguito in francese la notizia del suo arresto e trasferimento in un carcere del porto siriano di Tortosa, pubblicata dal quotidiano beirutino L’Orient-Le Jour. Il giornale fornisce anche dettagli del ritrovamento di uno dei due corpi nel Grande Fiume e informa del fatto che un ex deputato libanese si è recato di persona a Tortosa, in Siria, per identificare il corpo.

Les services de renseignements syriens ont arrêté hier le président du conseil municipal du village de Rameh (Akkar), Khaled Soueidan Deaibess al-Badawi, sur le pont frontalier de Kmar, alors qu’il venait de passer le contrôle de la Sûreté générale et d’entrer en territoire syrien, où il devait se rendre à son usine pour payer les salaires de ses employés. Le moukhtar de Wadi Khaled, Ghazi Deaibess, a précisé que Badawi a été reconduit à la prison de Tartous, où il a été notifié qu’il est recherché par les autorités syriennes. Les négociations sont en cours pour sa remise en liberté, qui devrait avoir lieu prochainement, selon le moukhtar.

 Le député Mouïn Merhabi a appelé à la mobilisation du gouvernement sur ce dossier, et plus généralement pour le contrôle des frontières. En attendant, le destin de Khaled Fayçal Moussa, enlevé devant sa maison à l’une des frontières nord, demeure inconnu. En outre, l’ancien député Moustapha Ali Hussein s’est rendu à Tartous pour identifier le corps de Adnane Hussein al-Mohammad, porté disparu le 26 avril, et dont la dépouille mortelle, retrouvée il y a trois jours sur la rive libanaise du Nahr el-Kébir, a été recueillie par les forces syriennes.