Il mito di Babele non può che essere più esemplare per raccontare questo nuovo scempio subito dalla città di Beirut. Il campanile della Cattedrale di San Giorgio dei Maroniti, via Emir Bashir (nessuno la conosce così. Diciamo… di fronte all’Azariye), il cui completamento è atteso per il 2012, sarà alto 70 metri (sic!) e
sarà visibile “da chilometri”. E’ l’annuncio fatto dal L’Orient-Le Jour, giornale che tra l’altro vuole essere la voce dei cristiani del Libano.
Una base di otto metri per otto, che poi si affina a sei metri per sei, una struttura di cemento armato, che dovrà sostenere le sette tonnellate totali della *** campana più grande del Medio Oriente ***. A quest’affermazione, immaginate quanto si sono eccitati tutti i bigottoni cristiani di Beirut!
E visto che da anni il “mostro di Piazza dei Martiri” – così come viene chiamata la moschea al-Amin fatta costruire dalla buonanima dell’ex premier Rafiq Hariri per ingraziarsi i sunniti di Beirut – oscura con i suoi minareti in stile Sinan, che poco hanno a che fare con la tradizione locale, tutti gli altri luoghi di culto del centro cittadino ricostruito, i maroniti hanno deciso di costruire un campanile che eguagli per altezza le guglie dell’Islam.
Nell’articolo-marchetta scritto dal L’Orient-Le Jour (che ha persino titolato la rubrica: “Patrimonio”!) e che qui vi copio, l’architetto incaricato dei lavori, Said Bitar, maronita, afferma che “le istruzioni sono state chiare: il campanile non deve superare in altezza quello del minareto vicino”. L’opera è finanziata dall’ex ministro maronita Michel Edde e dal magnate, anch’esso maronita, Antonie Choueiry. Il centro di Beirut è sempre più vittima della megalomania fondamentalista di musulmani e cristiani.
Buona lettura, e se siete a Beirut buona passeggiata a via Bashir.
(Il testo originale è stato corretto dopo aver verificato una segnalazione di un lettore: Antoine Choueiry è maronita, non ortodosso).
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(L’Orient-Le Jour, 20 agosto 2011)
Coulée à la fonderie de cloches Cornille Havard à Villedieu-les-Poêles, en Normandie, la cloche de la cathédrale Saint-Georges des maronites quittera Le Havre pour Beyrouth le 23 septembre prochain. Mesurant 1,58 m de diamètre et pesant 2 670 kilos (2,67 tonnes), elle sera « la plus grosse cloche des églises du Moyen-Orient ».
« Avec ses accessoires (joug, beffroi), elle totalisera un poids de sept tonnes », explique l’architecte Saïd Bitar, responsable de la construction de la tour qui accueillera le bourdon de la cathédrale. Formé d’un alliage de 78 % de cuivre et 22 % d’étain, il devrait durer 200 à 300 ans, selon les fabricants. Il sera parfaitement accordé avec les quatre autres cloches de la cathédrale pour sonner le do et jouer toutes les notes, avec la même harmonie, signale également l’architecte.
La décoration de la cloche, qui représente saint Georges terrassant le dragon, a été réalisée d’après un dessin du peintre et graveur bas-normand Jean-Claude Quinette. Celui-ci a retraité son œuvre pour en faire un bas-relief autonome en bronze qui a été exposé, en juillet, dans une galerie à Hauteville-sur-Mer avec d’autres travaux de l’artiste. Le bronze, édité en 12 exemplaires, est disponible sur commande à la fonderie de cloches Cornille Havard.
D’autre part, en l’absence de religieux libanais, le président de la fonderie, Paul Bergamo, a invité Albert Kfouri, un ancien élève de l’évêque de Beyrouth, à réciter une prière « avant la coulée, en lieu et place d’une bénédiction du métal ».
Pour abriter la cloche, dont la fabrication a été financée par l’ancien ministre Michel Eddé et la famille d’Antoine Choueiri, un campanile parasismique (jusqu’à 7,4 sur l’échelle de Richter) est en cours de construction. Confiée au bureau d’architecture et d’ingénierie Saïd Bitar, la tour s’élance jusqu’à 70 mètres de hauteur et sera surmontée d’une croix. Elle est ancrée dans du béton armé à une profondeur de 14 mètres au-dessous du sol, explique Saïd Bitar, ajoutant que même « des pieux ont été utilisés pour rendre encore plus résistantes les fondations ». La tour du clocher a été conçue dans le même esprit architectural de la cathédrale, aussi « les différentes typologies des fenêtres ont-elles été intégrées dans les façades du campanile, qui seront revêtues d’une pierre naturelle », signale-t-il également.
Reposant sur une assise de forme carrée (8m x 8m), la tour « s’affine » à partir d’une hauteur de 20 mètres jusqu’à une plateforme de six mètres par six, offrant une vue panoramique sur le centre-ville. L’accès à la plateforme est assuré par un ascenseur à partir d’une entrée latérale indépendante de la cathédrale.
Selon l’architecte, les instructions ont été claires : le campanile ne devrait pas dépasser la hauteur du minaret voisin. La cathédrale, installée à l’ombre de la mosquée Mohammad el-Amine, aura en 2012 sa croix visible à des kilomètres à la ronde.
Mesi fa, in una bella giornata di primavera, provenendo da Rue Gouraud..come tutte le volte mi ritrovavo dinnanzi una serie di assi verticali che tagliavano lo spazio urbano..i minareti svettanti della moschea, il campanile avvolto dal manto verde del telo che indica i lavori in corso e , in lontananza, ma ben visibile, il Burj al-Murr. Ipotizzavo una novella “guerra dei minareti” tra le altezze dei medesimi e quella del campanile. Le fratture urbane e confessionali riflettono le faglie della società libanese. Solchi profondi.
Ma perche non stai zitto per una volta tu?
Un bigottone Cristiano di Beirut
Al bigottone cristiano di Beirut: ricordi che bell’edificio c’era al posto di questo campanile? Se sei di Beirut, cosa pensi del fatto che distruggono sotto i tuoi occhi il patrimonio della tua città? Se va a bene a te…
Io ce l’ho più grosso… quando non si ha altro da dire… In questo caso però sembra che ce l’avranno grosso uguale…
Ricordo che a Bologna c e la torre degli asinelli. E su questo blog ci sono degli asinelli che rompono i marroni per una torre!
Appunto, paragonare la torre degli asinelli di Bologna al campanile di San Giorgio dei Maroniti di Beirut la dice lunga sulla differenza di gusto estetico. Se ti piace tanto, portatela a Bologna quella massa di cemento. E poi scusa, perché mai “rompo i maroni” se critico una costruzione? Che sei tu l’architetto? O il finanziatore? Cosa ti cambia? E ancora: ma l’hai visto il cantiere di questa torre? Passaci sotto, poi mi dici.
Poi riflettevo, Mina Retta, invece di portartela a Bologna, la torre di San Giorgio portatela a Chtaura… lì dove abiti sicuramente farà un figurone!
Ci sono passato ieri e vedo che il cantiere non e ancora finito. Che ne sapete del prodotto finale? Perche giudicate prima di arrivare all esito finale?
Detto questo, il vostro “articolo” e pieno di errori (Ad esempio dare dell’ ortodosso al maronitissimo Antoine Choueiri nato a Bcharre!!). Per una banda di arabisti (per definizione dei fanulloni lecca-sedere agli islamisti) che non ha una mazza da fare, andate a ricercare bene le vostre info prima di pubblicarle!
Sull’appartenenza confessionale di Antoine Choueiri ha ragione, è maronita. Correggiamo. Per il resto, quali sono tutti questi errori? Sulle offese, Lei si qualifica in questo modo. Ma non ha il coraggio di scrivere il suo nome e cognome. Mi ricorda qualcuno… Ci saluti Chtaura.