Perizia psichiatrica per israeliano che… voleva “aiutare il popolo siriano”

Il Medio Oriente è un luogo dove chi non è già pazzo, rischia di diventarlo. E i confini provvisori che separano Israele rispettivamente da Siria e Libano sembrano da tempo stuzzicare l’appetito di alcuni “matti”, che provano a superarli ignari della politica e delle forti tensioni regionali e internazionali.

Dopo il caso raccontato nel 2009, ora ci imbattiamo in un’altra storia al limite della realtà. E’ stato fermato e sottoposto a perizia psichiatrica un ex soldato israeliano, di 25 anni, che ha tentato di varcare il confine provvisorio tra Israele e Siria, sulle Alture occupate del Golan, “per andare ad aiutare il popolo siriano”.

La notizia è riportata il 13 dicembre dal quotidiano panarabo ash Sharq al Awsat, che cita fonti della polizia israeliana secondo cui il giovane ha giustificato l’inusuale tentativo affermando di voler sostenere i siriani da mesi vittime della repressione del regime di Damasco.

L’ex soldato, quindi ebreo (non druso, perché i drusi non militano nell’esercito ma solo nella polizia e nella guardia frontaliera), ha affermato di aver visto ”foto di uccisi e feriti siriani” e di non poter quindi “rimanere con le mani in mano”.

Secondo quanto riferiscono le fonti citate dal giornale di proprietà saudita ma edito a Londra, il giovane ha informato la famiglia di voler appoggiare il popolo siriano e si è diretto verso il Golan con l’intenzione di varcare la linea armistiziale del 1974 che separa lo Stato ebraico dalla Siria.

La polizia israeliana ha informato che attualmente il il giovane è in stato di fermo e sottoposto a controlli medici e perizie psichiatriche per accertare la sua capacità di intendere e di volere.