E’ salita fino a un milione e mezzo la stima del numero di sfollati interni in Siria dall’inizio delle violenze. Lo ha detto il 24 luglio 2012 a Ginevra la portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) Melissa Fleming citando gli ultimi dati della società della Mezzaluna rossa siriana.
“Abbiamo dati tra un milione e un milione e mezzo” per il numero di persone fuggite dalle proprie case ma rimaste nel Paese, “molti dei quali hanno sempre più bisogno di assistenza umanitaria”, ha aggiunto Fleming.
La settimana scorsa la stima dell’Onu era di un milione di sfollati, ma si trattava di un dato molto prudente che è stato aggiornato, ha precisato la portavoce.
E la gente continua a fuggire. A Damasco, migliaia di persone hanno trovato rifugio in scuole e giardini pubblici. In tutto, 58 edifici scolastici ospitano famiglie siriane. In 16 mesi di violenze e scontri, alcuni sono sfollati per la seconda volta, dopo essere già fuggiti da Homs, ha osservato la portavoce.
Continua inoltre l’esodo dei siriani nei Paesi vicini, così come dei rifugiati iracheni in Siria. Circa 10mila di loro sono tornati in patria da mercoledì scorso, con il sostegno del governo di Baghdad, che ha organizzato voli speciali, e dell’Unhcr. Molti rifugiati iracheni si sono rivolti all’Unhcr in Siria riferendo di una situazione sempre più a difficile. Alcuni hanno evocato minacce dirette, altri il timore di restare coinvolti nei combattimenti.
Sul fronte dei siriani in fuga nei Paesi confinanti, il Libano ha registrato un totale di 30mila rifugiati, anche se il numero effettivo non è noto poiché non tutti si registrano. In Giordania, i rifugiati siriani registrati sono 36mila, ma altre decine di migliaia sarebbero presenti.
In Turchia, il numero di rifugiati siriani registrati è di oltre 44mila. L’Unhcr ha espresso apprezzamento per la decisione di Giordania, Libano, Iraq e Turchia di mantenere aperte le frontiere ai siriani in fuga. (Ansa).
Lascia una risposta