Il ministero degli interni siriano ha diffuso il 12 gennaio 2012 la foto del viso dell'”attentatore suicida” autore – secondo le autorità – dell’attacco dinamitardo del 6 gennaio nel quartiere di Midan. Il viso (foto) sembra sostanzialmente integro.
Riguardo questa foto e non dimentico un’altra immagine: quella della testa mozzata sul marciapiede sotto al cavalcavia di Midan il 6 gennaio. Il cameraman della tv di Stato siriana aveva indugiato su quel capo senza corpo alcuni lunghi secondi, mentre un uomo sul posto indicava lo scempio appena compiuto.
Secondo la versione ufficiale, quella testa apparteneva a una delle 26 vittime uccise nell’esplosione di Midan, causata – affermano le autorità – dalla detonazione della cintura esplosiva indossata da un attentatore suicida, fattosi esplodere a un semaforo lì vicino.
Il luogo dell’attentato dista qualche decina di metri da dove è stata filmata la mezza testa sul marciapiede. L’esplosione deve aver investito le vittime tanto da ridurle in brandelli. La Sana riferiva di oltre dieci persone uccise e i cui corpi erano stati dilaniati.
La tv di Stato aveva indugiato quel giorno sulle immagini di passanti sul luogo dell’attentato intenti a raccogliere da terra viscere o frammenti di corpi. Un’altra immagine mostrava un piede mozzato dalla gamba arrivato ancor più lontano della mezza testa. Insomma, chi si trovava in prossimità dell’esplosione non è stato solo ucciso, ma smembrato.
Ebbene, dopo sei giorni da quel'”attentato”, il ministero degli interni siriano diffonde l’immagine del viso del kamikaze.
Prima domanda: perché sei giorni dopo? Se l’obiettivo – come afferma la nota del ministero – è quello di cercare di rintracciare l’identità del criminale sperando in segnalazioni da parte della cittadinanza, non era meglio diffonderla immediatamente subito dopo l’attentato?
Seconda domanda: com’è possibile che un uomo, che facendosi esplodere uccide 26 persone, molte delle quali riducendole in brandelli, conserva intatto il capo, i lineamenti, i baffi, i capelli? Dalla foto diffusa, l’uomo non mostra segni di bruciature né sui capelli né altrove.
Terza domanda: Forse hanno ripulito il viso prima di seppellirlo? Ma come, tanto rispetto per il corpo dell’attentatore e nessuno per le membra (nelle immagini del 6 gennaio mostrate come fossero merce al mercato) dei “martiri della patria”?
In attesa di qualche risposta, se qualcuno avesse notizie sull’identità dell’attentatore suicida – precisa la nota dell’agenzia ufficiale Sana – componga dalla Siria il numero telefonico 131.
ma esiste davvero la possibilità ( come sembra da molti articoli di giornalisti occidentali ) che siano stati i servizi di sicurezza siriani a realizzare questo e altri attentati ? onestamente lo trovo inconcepibile ( sono morti anche poliziotti se non sbaglio ) e penso che sia più probabile che siano stati fanatici religiosi e che il governo semblicemente sfrutti
l’ occasione di far credere che i rivoltosi siano SOLO fondamentalisti sunniti .
Ci sono centinaia di testimonianze, accertate, del fatto che i servizi di sicurezza abbiano ucciso e uccidano soldati dell’esercito regolare che si rifiutano di eseguire l’ordine di sparare sui civili. Non dobbiamo misurare la questione siriana sempre e solo con i nostri limiti di ciò che è concepibile e inconcepibile.