Una delegazione di alto livello di Hamas, il movimento radicale palestinese sostenuto da Iran e Siria, è attualmente in visita a Mosca. Lo riferisce il 15 dicembre il quotidiano libanese as Safir, citando fonti locali che hanno visitato nei giorni scorsi a Damasco il presidente Bashar al Assad.
Il giornale, notoriamente vicino alle posizioni di Damasco, precisa che Usama Hamdan, rappresentante del movimento palestinese in Libano e responsabile delle relazioni internazionali del gruppo, si trova nella capitale russa assieme al rappresentante di Hamas a Teheran, Khaled Qaddumi.
Da mesi rimbalzano voci, sempre ufficialmente smentite dai vertici di Hamas, di una chiusura dell’ufficio politico del movimento sunnita a Damasco, a causa delle crescenti difficoltà del regime di Damasco di contenere la rivolta popolare nel Paese.
A tal proposito, da più parti si afferma che all’interno di Hamas alcune correnti pragmatiche stiano spingendo per un graduale allontanamento del movimento dall'”Asse della Resistenza” (Iran-Siria-Hezbollah), indebolito dalla rivolta in Siria. Un’opzione che avrebbe guadagnato consenso all’interno di Hamas dopo le affermazioni elettorali di partiti d’ispirazione sunnita in Egitto e Tunisia.
A confermare questa tendenza, il rapido riavvicinamento tra Hamas e Fath di Mahmud Abbas (Abu Mazen) e lo sblocco apparentemente improvviso della questione della liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit.
In linea con questa ricostruzione, è legittimo immaginare che l’Iran, sostenuto da Mosca, stia tentando ora di convincere Hamas a non uscire dalla sua orbita.
Le stesse fonti citate dal quotidiano di Beirut affermano che in questi giorni responsabili di alto livello iraniani hanno avuto contatti con Khaled Meshaal (foto in alto a sinistra), leader dell’ufficio politico di Hamas in Siria, con l’obiettivo di coordinare gli sforzi, in questa delicata fase di transizione siriana, tra la Russia, l’Iran, il movimento palestinese e gli Hezbollah libanesi sostenuti da Teheran.
A confermare inoltre che nei rapporti tra Hamas e la dirigenza siriana qualcosa è cambiato, c’è la dichiarazione attribuita dalle fonti libanesi citate da as Safir al presidente Bashar al Asad: “Le porte della Siria rimarranno aperte al movimento Hamas e alla sua dirigenza, perché è un’organizzazione resistente al di là della sua posizione riguardo alla situazione in Siria”. Se “le porte rimangono aperte”, significa che qualcuno è appena uscito…
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