Mentre il quotidiano al Qabas del Kuwait riferisce della presenza in Siria di “decine di kuwaitiani” a fianco dell’Esercito libero (Esl) e il siriano al Watan, vicino al regime di Damasco, accusa “i neo ottomani (Turchia) di aver aperto con l’aiuto dei Saud (Arabia Saudita) e dei Thani (Qatar) un corridoio per il rifornimento di armi innovative e pesanti”, da Homs giunge la notizia della nascita del primo furgoncino-blindato della resistenza siriana anti-regime.
Il portale Shaam, evoluzione del primo canale Youtube degli attivisti siriani, pubblica foto e descrizione dell’ultima invenzione bellica dei resistenti di Homs, epicentro della rivolta: si chiama T-HOMS75 ed è un pick-up quattro ruote modificato ad arte e trasformato in veicolo blindato, dotato di una mitragliatrice e di lamiere scansa-sacchi-di-sabbia-dei-posti-di-blocco.
In attesa che Superman e l’Uomo ragno arrivino dal Qatar e dall’Arabia Saudita usando il corridoio “neo-ottomano” e in attesa che orde di kuwaitiani si avventino come cavallette sugli inermi siriani “sostenitori delle riforme del presidente Bashar al Asad”, i ribelli di Homs si ingegnano con quello che hanno: strati di ferro per blindare il furgoncino “Suzuki”, una mitragliatrice sovietica “Duskha” (in uso all’esercito governativo di Damasco) e tanta, ma tanta, fantasia (o disperazione?).
Il risultato è un “mostro di metallo” che sembra uscito da un bozzetto di chissà quale scenografo dei film in bianco e nero del secolo scorso. Il T-HOMS75 può raggiungere gli 80 km all’ora e può trasportare fino a tre persone: un autista, un addetto alla mitragliatrice e un altro incaricato di lanciare non meglio precisate “bombe”.
“La blindatura consente al mezzo di avventurarsi in zone esposte agli spari dei cecchini”, si legge sul sito di Shaam. La parte anteriore “a punta” è stata concepita per superare ostacoli e, in caso, rimuovere i sacchi di sabbia di eventuali posti di blocco eretti dai militari fedeli a Bashar al Asad. Oggi come ieri, la gente di Homs non smette di stupirci…
non pensa che forse questo veicolo sia utile anche a
inermi siriani “sostenitori delle riforme del presidente Bashar al Asad” un articolo veramente pessimo e di parte