Tlass, I servizi di sicurezza hanno confuso le idee a Bashar

Il presidente siriano Bashar al Assad è “stato confuso” da quanto gli riferiscono i servizi di controllo e repressione, non è “debole” ma non è nemmeno l’unico a decidere come gestire “la crisi”: parole del generale Manaf Tlass, ex membro del regime che ha disertato ed è ora rifugiato in Arabia Saudita.

In un’intervista pubblicata stamani dal quotidiano panarabo saudita al Sharq al Awsat, Tlass (48 anni), figlio dell’ex ministro della difesa siriano Mustafa Tlass (1972-2004), afferma che Assad e i suoi stretti collaboratori delle agenzie di sicurezza hanno sin dall’inizio escluso ogni via politica alla crisi e preferito invece l’uso della violenza.

“I servizi di sicurezza gli hanno confuso le idee…e gli errori in politica a volte sono fatali”, ha detto Tlass, quasi coetaneo di Assad e da più parti descritto come un suo amico intimo. “La crisi è gestita dalla cerchia di persone che sono attorno al presidente…che non è debole ma non può farcela da solo e si affida a loro (i capi delle quattro agenzie di controllo)”.

Tlass, che ha disertato nei giorni scorsi prima fuggendo in Francia, dove vive il padre in pensione, e quindi riparando a Gedda, ha detto esplicitamente che “non vede una Siria con Bashar (Assad)”. “L’ultima volta che l’ho incontrato è stato un anno fa… ma non abbiamo parlato… all’inizio (della crisi) avevo provato a dire la mia, invitando ad evitare la risposta violenza e preferendo quella del dialogo e della politica, ma non sono stato ascoltato”, ha aggiunto Tlass, che fino al 2011 comandava un’unità della temibile Guardia Repubblicana, diretta da Maher al Assad, fratello minore del presidente.

Qui sotto pubblichiamo un fermo immagine del servizio di al Arabiya relativa alla umra (il “piccolo pellegrinaggio” a Mecca, distinto dallo hajj, uno dei cinque pilastri dell’Islam) effettuata da Manaf Tlass nei giorni scorsi. Un tentativo di guadagnare consensi presso l’opinione pubblica sunnita?