Luogo simbolico della lotta tra individuo e collettività, il corpo mette in luce le logiche di potere che ostacolano l’affermazione individuale all’interno della società. Proprio il corpo – anzi, la sua rappresentazione letteraria – è il protagonista della monografia Le Corps dans le roman des écrivaines syriennes contemporaines (Brill, 2016) di Martina Censi.
In questo saggio il corpo ci viene restituito nelle sue molteplici manifestazioni, legate al godimento e alla sofferenza, alle funzioni fisiologiche che suscitano disgusto, alla malattia, alla tortura volta a privare l’essere umano della propria voce e alla morte.
L’autrice esplora le rappresentazioni del corpo all’interno di sei romanzi di altrettante scrittrici siriane tra le più attive e note a livello internazionale*. Tutti i romanzi sono stati pubblicati tra il 2004 e il 2011, all’alba di quella che ai suoi inizi è stata definita come rivoluzione o primavera siriana. Sono libri pervasi da molteplici rappresentazioni del corpo che contribuiscono a mettere in discussione luoghi comuni e stereotipi ai quali troppo spesso si fa riferimento per analizzare una realtà profondamente complessa ed eterogenea.
Questo testo cerca di fornire qualche strumento per meglio comprendere lo status dell’individuo all’interno della società siriana e il suo complesso rapporto con la collettività, sia essa identificata con il partito al potere, l’etnia, la confessione religiosa o la famiglia.
Le scrittrici analizzate non si limitano alla narrazione dell’esperienza femminile del corpo, ma approfondiscono anche la rappresentazione del corpo maschile. La loro scrittura contraddice l’associazione tra corpo ed erotismo, spesso strumentalizzata per relegare l’esperienza femminile della scrittura in una sorta di subcategoria al di fuori della produzione letteraria considerata “alta”.
Esse attingono all’esperienza “differente” delle donne, storicamente relegate ai margini, per farsi portavoce del marginale, del diverso, del represso, in altre parole dell’individuo – senza distinzioni di genere – che non ha diritti, che non può far sentire la propria voce e vedere rispettata la propria unicità.
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* I sei romanzi analizzati con riferimento all’ambito teorico dei gender studies e della critica femminista sono: Kursi (Una sedia, 2009) di Dima Wannus; Hurras al-hawa’ (I guardiani dell’aria, 2009) di Rosa Yasin Hasan; Banat al-barari (Le ragazze delle terre selvagge, 2011) di Maha Hasan; Raʼihat al-qirfa (Il profumo della cannella, 2008) di Samar Yazbik; Imraʼa min hadha al-ʻasr (Una donna di questo secolo, 2004) di Hayfaʼ Bitar e Burhan al-ʻasal (La prova del miele, 2007) di Salwa al-Naʻimi.
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