(di Elena Chiti) Carlo Cuppini è un giovane poeta italiano. Ha al suo attivo una raccolta e un blog, a cui ha dato lo stesso titolo: militanza del fiore. Non mi dilungherò a (tentare di) spiegarvi che cosa significa.
Per capire quanto la resistenza può farsi a volte delicata, basta leggere la poesia di Carlo che pubblichiamo qui sotto e che traduco in arabo su richiesta dell’autore.
È dedicata a Rami al-Sayed, cittadino-giornalista di Homs, morto mentre documentava i bombardamenti del regime siriano sulla sua città.
La sua storia è arrivata fino a Carlo Cuppini, suo “fratello italiano”.
(L’immagine qui a lato è un’illustrazione dell’artista Giorgio Fratini)
Carlo Cuppini
In morte di Rami al-Sayed
Ventuno febbraio
duemiladodici
Rami al-Sayed,
mio fratello siriano,
ventisei anni,
una moglie ragazza e una bambina
piccola,
è stato ammazzato
da un colpo di mortaio
mentre riprendeva
il bombardamento
della sua città-teschio.
***
A ogni colpo un sussulto
e il grido
– Allahu akbar –
sottovoce però
tanto Dio già lo sa.
***
Prima di morire
dissanguato
tra quattro infermieri
– yallah, Rami, yallah! –
ha aperto gli occhi
un istante
ha mosso un poco
le labbra.
***
Ricordatelo
sempre:
ha aperto gli occhi un istante
ha mosso un poco le labbra.
كارلو كوبيني
في ذكرى موت رامي السيد
في الحادي والعشرين من شباط
عام ألفين وآثني عشر
،رامي السيد
،أخي السوري
،في السادسة والعشرين من عمره
زوج فتاةٍ وأبو
،صغيرةٍ
استشهد
بطلقة مدفع
وهو كان يصوّر
القصف
.على مدينة–جمجمة: مدينته
***
عند كل طلقة ارتعاش
وصرخة
“الله أكبر”
ولكنها بصوت خافتْ
.فالله هو العارفْ
***
قبل أن يموت
من نزيف
بين أربعة ممرضين
– يالله، يا رامي، يالله –
فتح عينيه لحظة
حرّك شفتيه
.قليلاً
***
فآذكرهذا
: إلى الأبد
فتح عينيه لحظة
حرّك شفتيه
.قليلاً
(ترجمة : إيلينا كيتي)
Sono ammirato. Allora la poesia militante esiste ancora, ero solo io che dormivo e non me ne ero accorto! Temevo già che fosse passata tra le fila delle buone idee annacquate e fuori uso…
E mabruk per la bella traduzione in arabo.
Senza voler offendere nessuno, ma togliete gli “a capo” e giudicate voi quanto resta di poetico nello scritto di Carlo Cuppini: forse il titolo ripreso dal Foscolo?
Fascino e volatilità della poesia: togliendo i cosiddetti “a capo”, quanto resta di poetico nella poesia “In morte al fratello Giovanni” del Foscolo… a parte forse il titolo ripreso da Catullo?