Chi ha ucciso Yazen Abbud all’università di Aleppo?

Il regime siriano ha ammesso oggi, dopo una settimana, l’uccisione di uno studente nel campus universitario di Aleppo e l’arresto di numerosi altri. Testimoni oculari e studenti avevano denunciato invece la morte di quattro loro compagni e l’arresto di circa 200 giovani.

Senza precisare le circostanze dell’uccisione del ragazzo, Yazen Abbud, studente di Ingegneria, a pagina 14 del quotidiano al Baath, omonimo del partito al potere negli ultimi 50 anni, si legge una nota del rettore del secondo più affollato ateneo della Siria, il professor Abed Yazen, che ha chiesto “alle autorità competenti di aprire un’inchiesta sugli spiacevoli eventi”.

Nella notte tra il 2 e il 3 maggio, circa 2.000 tra agenti dei servizi di sicurezza e militari hanno fatto irruzione nei dormitori del campus di Aleppo per sedare i sit-in di protesta anti-regime organizzati dagli studenti in solidarietà con le città colpite dalla repressione militare e poliziesca di Damasco.

Il rettore Yakan ha riferito dell’uccisione di uno studente, del ferimento di altri cinque e dell’arresto di un numero imprecisato di loro compagni. Secondo il bilancio definitivo e dettagliato offerto dal Centro di documentazione delle violazioni in Siria (Vdc), quattro studenti sono stati uccisi da colpi di arma da fuoco delle forze di sicurezza: oltre a Yazen Abbud, anche Majed Abdel Hadi, originario di Hama e al secondo anno di Sociologia, Ahmad Hindawi, originario di Idlib e al primo anno di Economia, e Samer Qawwas, anch’egli di Idlib.

In questi sette giorni i media ufficiali avevano taciuto su quanto accaduto ad Aleppo e non erano potuti ricorrere nemmeno al tradizionale argomento secondo cui i responsabili delle violenze sono tutti terroristi islamici pagati dai Paesi del Golfo, dall’Occidente, dalla Turchia e da Israele.

L’università di Aleppo aveva annunciato all’indomani del raid nel campus – durante i quali sono stati distrutti e dati alle fiamme ampie parti del dormitorio maschile – la sospensione delle lezioni fino al 13 maggio prossimo, data prevista per l’inizio della sessione degli esami.

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L’illustrazione in alto è opera del celebre vignettista siriano Ali Ferzat. Sull’ape è scritto: “Studenti dell’università di Aleppo”