Con sempre maggior insistenza si sta diffondendo uno slogan, per alcuni molto fortunato: la Siria è “il Paese del Male”.
Senza avere una conoscenza profonda delle ricchezze e delle complessità siriane, si costruisce una narrativa, magari penitenziaria, finalizzata a giustificare un’ideologia che vuole presentare l’attuale e storica transizione siriana in termini di regressione verso il “male”.
L’intento è di usare il jihadismo e le vere o presunte o fabbricate minacce alle comunità cristiane come strumento utile a inventare un’Età dell’Oro, l’era del dominio della famiglia presidenziale degli Assad (1970-2011) “protettori delle minoranze”, “garanti della stabilità interna e regionale” e della presunta “laicità” dello Stato, alla quale si opporrebbe il presente Abisso, ovviamente islamico.
Chi non è d’accordo con questo slogan e con l’implicita apologetica di regime e si sente di voler motivare la sua convinzione, può farlo su questo muro scrivendo in poche righe il suo pensiero. Di seguito alcune prime adesioni alla campagna “La Siria non è il Paese del male, perché…”.
La Siria non è il paese del Male, perché nonostante due anni e mezzo di bombe, arresti e torture esiste ancora un movimento non-violento.
La Siria non è il Paese del Male, perché Khalil Maatuq, avvocato per i diritti umani, continuerà a lottare per una Siria migliore. Appena sarà liberato dalle carceri di Asad. E tornerà a sedersi con i suoi amici e colleghi al caffé Avana di Damasco.
La Siria non è il paese del Male, perché tutto quello che è successo non mi ha bruciato il cuore e non mi ha fatto piangere così tanto quanto leggere che ‘La Siria è il paese del Male’.
La Siria non è il paese del Male, perché alla fine di giugno 2013, un ufficiale dell’Esercito libero siriano ha rischiato la propria vita per avvicinarsi a Domenico Quirico e Pierre Piccinin, allora prigionieri nelle campagne a est di Qusayr. Questo siriano ha tentato per settimane di mediare per la liberazione dei due europei grazie ai suoi contatti nelle brigate coinvolte nel rapimento. La sua lettera del 24 luglio 2013, di cui conserviamo una copia (dettagli su questa vicenda possono essere resi noti su richiesta e nelle sedi opportune), si chiudeva così: “Non ho paura che facciano del male a me: sono un membro dell’Esl e ho amici armati, ma sono preoccupato per i due giornalisti. Spero siano ancora vivi. Proverò ad avere informazioni più accurate e recenti su di loro presto, Inshallah. Prometto di fare del mio meglio e auguro loro di ritrovare le loro famiglie”.
La Siria non è il paese del Male, perché è assurdo pensare che possa esistere un “Paese del Male”, a prescindere dai suoi culti, i suoi valori, i suoi atteggiamenti sociali.
La Siria non è il paese del Male, perché Tareq e i suoi colleghi insegnanti nella Ghuta orientale continuano – senza libri e senza elettricità – a far lezione negli appartamenti, perché le scuole sono obiettivi degli attacchi del regime.
La Siria non è il paese del Male, perché il Paese del male non esiste, neanche l’Italia lo è. Chi parla di Paese del male cancella l’essenza del male, che in Siria si chiama “il regime degli Asad”.
La Siria non è il paese del Male, perché Hala, una mia cara amica, durante la guerra non ha mai lasciato la sua città, Aleppo, si è data da fare assieme ad altre persone per portare aiuti e sostegno ai quartieri colpiti, e quando guardo le loro foto non so mai dire chi siano i cristiani e chi i musulmani del gruppo… ha sempre ragionato con la sua testa e in questi anni, quando la sento, spesso mi dice di essere felice.
La Siria non è il paese del Male per le centinaia di anonimi eroi che ogni giorno si spendono e talvolta si sacrificano per il Bene della Siria e dei siriani, perchè nonostante abbiano dato i natali al fascismo ed al nazismo Italia e Germania non sono i paesi del male, perchè nonostante il Terrore ancora ricordiamo la rivoluzione francese per l’enorme contributo che ha dato alla civiltà occidentale. Non è il Paese del male, perchè i giovani europei dovrebbero imparare la passione civile ed il desiderio di libertà dei siriani, forse il 25 aprile sarebbe di nuovo una festa e non solo un giorno di vacanza.
La siria non il paese del male vedi piu di miliaia di studente siriani sono venuti i europa per studiare con scrificcio dei loro grnitore per mantenerli gli studi e il 90 % sono lauriati(MEDICI, INGEGNERE; PROFESSORE; SCRITTORE; PITTORE; COMERIATE ) non sono tornte per colpa del regimi della famiglia ASSAD,per fortuna miliaia di europe conoscono i siriani e sanno dare un gudizio
La Siria non è il Paese del Male perchè il paese del Male non esiste. Quando un popolo si solleva contro un governo ingiusto libera l’energia del desiderio. Un governo che offende questa energia ed è pronto a distruggere il paese per soffocarla non ha diritto di esistere. Una comunità internazionale che non sa sosternere questo desiderio è un abominio.
La Siria si è trovata ad essere crogiolo di religioni, interessi geopolitici, concezioni culturali riguardo al potere; una sorta di Bosnia Erzegovina confinante con Israele, etnocrazia praticante l’apartheid.
La Siria sta mostrando la possibile deriva di tutta l’umanità se non sarà in grado di recuperare i fondamentali valori di giustizia e solidarietà.
La Syira non è il Paese del Male perche hanno gli barazek! Anche perche sono il lugo dove è nascita la civilta.
La Siria non è il paese del male, perchè io vi ho trovato amicizia, generosità, altruismo, spirito di sacrificio, dedizione, eroismo, sogni, speranze e desiderio di vivere come tutto il resto del mondo in pace e serenità.
La Siria non è il Paese del male perchè tanta gente siriana e non si è mobilitata e continua a farlo per rendere il mondo cosciente di quello che sta succedendo, per non far cadere tutto nell’oblio. Finchè qualcuno ci crede, nessun Paese può essere il Paese del male.
La Syrie n’EST PAS le pays du mal parce qu’elle a dévoilé le mensonge des autres et par là la vérité. Parce que depuis deux ans et demi elle paye par le sang le prix de la dignité et de la liberté, deux valeurs universelles.
La Syrie n’est pas le pays du mal car les jeunes pacifistes continuent à s’engager et à penser, dans le territoire libéré, comment construire la Syrie de demain, ouverte à tous ceux qui veulent la construire avec eux et ils continueront de risquer leur vie à chaque instant, car ils croient en ce qu’ils font au delà de tous les clivages créés par les croyances défensives mises en place par l’homme pour exclure l’Autre
Mai ho visto genta buona e generosa come i siriani. L’unico male li’ e’ il governo stesso e i suoi radici gli integralisti, figli suoi!
Il paese del male è l’occidente ! Che per i propri interessi lascia morire centinaia d’innocenti che chiedono democrazia!!
Il male è il Sig. Quirico,il quale pur avendo tutta la mia solidarietà per il rapimento ,(in verità dovuto alla sua inesperienza e non conoscenza della Siria,) il quale scrive un libro in pochi giorni, solo per fare soldi e incita all’odio !!! Questo non è giornalismo ma sciacallaggio!!
Non esistono Paesi del Male. Le maiuscole servono solo a creare grossolane semplificazioni.
La Siria non è il Paese del male perchè lì ho trovato gioia, generosità, passione, forza di volontà, impegno e amore, come in ogni altra parte del mondo. Il Paese del Male semplicemente NON esiste.