(di Zanzuna). Il 18 dicembre è la giornata internazionale della lingua araba. La mia lingua.
La lingua che mi rappresenta, la lingua che mi rende fiera. La lingua araba per me è una lingua di sentimenti, di sensazioni, di cose spontanee, di alto e basso, di energia, di amore, tristezza, dolore di incavolatura e di un sorriso dal cuore.
In questo giorno mi è tornata in mente una poesia che mi piace molto e che spiega quanto le lettere arabe siano affettuose. La poesia è di Tala Haydar, un poeta libanese che scrive soprattutto in arabo parlato, non in arabo classico.
Alcuni lo considerano contro la rivoluzione siriana, ma io lascio da parte questo giudizio, semplicemente perché lui è una parte della mia rivoluzione.
Contro le poesie classiche che ci hanno sempre insegnato. Non potevo citare la sua poesia perché era in dialetto, anche se è scritta con le lettere arabe. Questa che segue è una traduzione mia di alcuni versi per dire a tutti: “Sentite come batte questa lingua”.
Le mie mani sono un abbraccio aperto come la lettera nun (ن)
Sono di fretta come una frase senza sukun (˚)[1].
Lei è come calligrafia scritta con lo stilo
Tutte le lettere sono inclinate tranne la alif (أ)
che è ritta come la bandiera.
Dio, quanto è bella la alif
quando si pronuncia nelle storie.
Portami dalla tua strada un orecchino
Il mio orecchio è nudo
l’ho chiesto all’orefice di Aleppo
Mi ha detto che l’orecchino sta arrivando
ma l’ho perso
Magari qualcuno lo trova, gli darò il mio specchio.
[1] Il segno che si mette sopra una lettera per indicare l’assenza di vocale.
Che bella!! Grazie.
Mi vien voglia di studiare quella lingua…..ma ormai è troppo tardi.
Grazie