In esclusiva italiana, pubblichiamo la traduzione del testo integrale del protocollo firmato al Cairo lo scorso 19 dicembre tra la Siria e la Lega Araba per l’invio degli osservatori arabi. Una prima squadra è attesa entro giovedì 22 dicembre, mentre la missione dovrebbe cominciare il lavoro sul terreno entro la fine di dicembre. Il protocollo scade il 18 gennaio prossimo.
1 E’ formata una missione indipendente di esperti civili e militari arabi, nominati dagli Stati arabi e collegati alle attività umanitarie e alla protezione di cittadini, inviata nel territorio siriano a guida dell’ambasciatore Samir Sayf al Yazal. Conosciuta come “Missione degli osservatori della Lega Araba”, è incaricata di verificare l’applicazione dei punti del piano arabo per la fine della crisi siriana e di assicurare la protezione dei cittadini siriani.
2 La missione comincia il suo lavoro immediatamente dopo la firma apposta dal governo siriano in calce a questo protocollo e prepara la sua azione con una delegazione, guidata dal capo missione, composta da trenta osservatori.
3 La missione si occupa di verificare la realtà della situazione e degli eventi in corso, e in particolare:
a) monitorando la fine di tutti gli atti di violenza quale che sia la loro fonte nelle città e nei quartieri residenziali siriani;
b) controllando che le forze di sicurezza siriane e quelle note come shabbiha non attacchino le manifestazione pacifiche;
c) verificando che le persone arrestate in collegamento con gli eventi in corso siano rilasciate;
d) controllando che ogni presenza armata sia ritirata e scompaia dalle città e dai centri residenziali dove si svolgono le manifestazioni e i movimenti di protesta;
e) controllando che il governo siriano rilasci gli accrediti ai media arabi e internazionali e che consenta loro libertà di movimento in ogni angolo della Siria senza che essi siano oggetto di attacchi.
4 La missione ha la libertà di mettersi in contatto e di coordinarsi con le organizzazioni non governative e con responsabili governativi e con qualsiasi individuo, personalità, famiglia di vittime degli eventi in corso, che riterrà necessario.
5 La missione ha completa libertà di movimento e di effettuare le visite e i contatti che più ritiene opportuni per le questioni collegate ai suoi incarichi, nel quadro e nei modi del suo lavoro collegato alla protezione dei civili.
6 La missione effettuerà visite nei campi di profughi siriani nei Paesi confinanti per verificare le loro condizioni.
7 Il governo siriano è tenuto a supportare la missione nell’assolvimento dei suoi incarichi, in particolare:
a) offrendo tutte le facilitazioni e consentendo l’ingresso di strumentazioni tecniche necessarie per il successo della missione. Provvedendo alla missione una sede a Damasco e in altre località richieste dagli osservatori;
b) assicurando la libertà di movimento e la sicurezza a tutti i membri della missione in ogni angolo del territorio siriano nel periodo del suo lavoro;
c) offrendo alla missione completa libertà nell’effettuare visite alle prigioni e ai centri di detenzione, ai commissariati e agli ospedali nei tempi definiti dalla missione;
d) garantendo libertà nel condurre incontri e riunioni necessarie alla missione per assolvere ai suoi incarichi;
e) garantendo che nessuna persona che entri in contatto con la missione o che fornisca ad essa testimonianze o informazioni venga in alcun modo punita, importunata, messa a disagio;
f) permettendo alla missione e ai suoi membri l’immunità di cui godono gli esperti delle Nazioni Unite, secondo la legislazione vigente in Siria e secondo il capitolo sesto degli accordi per le prerogative e le immunità dell’Onu del 1946.
8 La commissione presenta il rapporto dei risultati del suo lavoro al segretario generale (della Lega Araba, ndt) in preparazione alla sua lettura in seno al consiglio ministeriale, in modo che questo possa prendere le decisioni necessarie.