La Siria di Tammam Azzam unisce Londra a Beirut

Tammam Azzam è diventato famoso in tutto il mondo quando la sua manipolazione digitale, Freedom Graffiti, si è diffusa viralmente sui socialnetwork.

Alla foto di un muro di un palazzo in Siria perforato dai proiettili, l’artista ha sovrapposto l’immagine del famosissimo “Bacio” di Gustav Klimt per lanciare un messaggio universale di speranza di fronte alla violenza dilagante nel suo Paese. L’opera fa parte di una serie, intitolata al Mathaf al suri (Il museo siriano), in cui Tammam Azzam inserisce particolari di quadri famosi e iper-riconoscibili all’interno del contesto siriano.

Per esempio, le figure della “Danza” di Henri Matisse ballano tra i calcinacci di un edificio distrutto o i personaggi del “3 maggio 1808″ di Francisco Goya sono trasferiti in una strada in Siria per ricordare – attraverso gli innocenti uccisi in Spagna – tutti i 3 maggio che da quasi tre anni avvengono quotidianamente in Siria.

Nato a Damasco nel 1980, Tammam Azzam ha dovuto lasciare la Siria sette mesi dopo l’inizio delle proteste popolari che sono scoppiate nel suo Paese per evitare l’arruolamento obbligatorio. Perso il suo atelier, l’artista si è concentrato sulle tecniche di manipolazione digitale e ha fatto tesoro delle esperienze della street art. Ha unito poi questi strumenti espressivi di grande presa emotiva e dalla forte capacità sovversiva, alle tecniche artistiche tradizionali, in una commistione di tecniche e materiali che è diventata la cifra distintiva dei suoi lavori.

Il 5 dicembre si inaugurerà a Beirut una mostra personale delle opere di Tammam Azzam, dal titolo Ana suri (Sono siriano) che resterà aperta fino alla fine di gennaio 2014 presso la galleria Ayyam in Zeitun Street (qui la cartina). Contemporaneamente altre sue opere saranno esposte nella sede londinese della stessa galleria a partire però dal 12 dicembre.

Per informazioni è possibile telefonare allo 00961 (0)1 374450, oppure inviare un’email alla galleria Ayyam, o ancora visitare il sito www.ayyamgallery.com.